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A Palazzo Montani Antaldi si narrano le origini dei Malatesta

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Sui Malatesta, sulle loro origini avvolte nel mistero di un tempo lontano e nebuloso, nonché sui principali membri di spicco di tale famiglia è stato detto tanto e tanto probabilmente si dirà in futuro. Eppure il lavoro di ricerca portato avanti da Morvan Bruschi e Andrea Antonioli merita di essere annoverato fra i più meticolosi studi incentrati sull’argomento: corredato di ricerche d’archivio e di analisi documentali, il progetto ripercorre infatti la storia fin dalle origini, fornendo sia conferme di quanto era già noto, sia interessanti novità.

La prima domanda che ci si è posti è forse la più importante: “Donde vennero i primi Malatesta?”.

Molti furono coloro che, in passato, sostennero quella che è forse la prima pista che Bruschi e Antonioli escludono, ossia l’origine tedesca della Casata, la quale era ritenuta affine agli antichi Teutoni. Tuttavia, in base alle indagini svolte, parrebbe molto più probabile che il luogo di origine della famiglia sia Pennabilli, oggi comune in provincia di Rimini. Inoltre le analisi hanno condotto gli studiosi ad avanzare la proposta che l’albero genealogico della famiglia debba essere modificato.

L’attenzione dei relatori, che si sono alternati più volte fra di loro durante l’esposizione dei contenuti, si è poi concentrata sui membri e sulle vicende delle varie ramificazioni della Famiglia, quali la nascita del ramo soglianese dei Malatesti e l’attenta analisi delle loro vicende familiari di maggiore importanza, senza tralasciare il punto di vista delle consorti di tali personaggi.

Romagna tua non è, e non fu mai, // senza guerra ne’ cuor de’ suoi tiranni; // ma ‘n palese nessuna or vi lasciai”, Dante Alighieri, Commedia, Inferno, Canto XXVII.

Molteplici e affascinanti sono stati anche tutti gli altri spunti di riflessione, che, per motivi di spazio, non potrò riportare, ma che, inutile dirlo, rendono più nitido il nostro punto di vista su un importante frammento di storia locale.

A concludere l’incontro è stato il contributo di Stefania Ciaffoncini, professoressa e autrice di diversi libri incentrati sulla storia locale.

La sua presentazione si è focalizzata sull’analisi delle tracce artistiche che la stirpe malatestiana ha lasciato nel territorio limitrofo alla città di Pesaro e che spesso si palesano a noi pur rimanendo nascoste in piena vista.

Le origini dei Malatesta è senza dubbio stato un evento degno di nota, con il quale Storia e Nazione ha nuovamente contribuito all’iniziativa di Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024, e, di certo, non sarà l’ultimo.