La vittoria di Trump e la speranza per il Mondo
Il cinque novembre del 2024 Donald Trump ha sconfitto Kamala Harris ed è stato eletto Presidente degli Stati Uniti d’America. Dalla sua parte aveva il Popolo, quello vero, e non certo le celebrità di mondi di cartapesta che sciamano a Hollywood o i magnati dell’Alta Finanza che pensano di avere fra le mani le sorti del Mondo. Tale avvenimento avrà ricadute su tutti gli equilibri che abbiamo fino a oggi conosciuto e, forse, potrà finalmente indirizzare l’Umanità verso un processo di liberazione dalle catene del Mondialismo.
È un fatto che Donald Trump abbia da sempre rappresentato, assieme a Vladimir Putin, il peggior incubo di coloro che per anni hanno tessuto le trame delle nostre vite, suggerendoci che cosa fosse giusto dire, vedere e pensare, o chi fosse necessario odiare fino ad anelarne la morte. Se da una parte infatti i pacifici Democratici o i falchi Neocon bombardavano e/o sanzionavano Nazioni libere e sovrane, dall’altro egli ha sempre anteposto la diplomazia alla scure, cercando fino all’ultimo di evitare azioni di forza; ha continuamente ostacolato gli oligarchi della Silicon Valley e dei Media di Informazione (Distrazione?) di Massa, così dediti a cercare la pagliuzza nell’occhio altrui, da non accorgersi dei mostri lovecraftiani che avevano sotto gli occhi, quali il miliardario Jeffrey Epstein o il produttore discografico Puff Diddy.
Inutile dire quanto siano state smodate, grottesche e soddisfacenti le reazioni di giornalisti, politici e opinionisti di dubbia cultura e inesistente lungimiranza subito dopo aver appreso quanto accaduto: tosti si sono gettati a gridare contro il volgo ignorante, contro quei minus habentes che avevano optato per l’oblio e per il crepuscolo della Ragione, mentre i virgulti della colta gioventù universitaria, italiana e non, tra un aperitivo ai Navigli e una serata in discoteca, si stracciavano le vesti, avendo visto scomparire la loro eroina, data – neanche a dirlo – per vincente in tutti i sondaggi.
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La nuova nomina alla Presidenza di Trump, ostracizzato, scampato a vari tentativi di assassinio, ci pone innanzi a mutate prospettive: da un cambio di passo nel conflitto fra Russia e Ucraina, a un’eventuale risoluzione dello scontro israelo-palestinese, fino a giungere al nodo dei rapporti con la Cina, che ancora deve pagare per le “disattenzioni” che scatenarono il dramma sanitario di qualche anno fa.
Mi sono tenuto volutamente alla larga da Washington: la ‘palude’, con pochissimi delegati e nessun vantaggio”, Donald Trump su Truth.
Einaudi
Reduce dalle elezioni di dubbia trasparenza del 2020, egli promette di prosciugare definitivamente la Palude, sanificando le sue acque mefitiche, che ristagnano ben oltre i confini degli Stati Uniti.
E questa volta non basteranno scandali a orologeria o “documentari” su Netflix ad arrestare l’Onda Rossa.
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Il conto alla rovescia procede imperterrito, siccome le conversioni sulla via di Damasco: non resterà che aspettare. È di certo questa l’epoca migliore in cui Vivere.